E' un film strano Melancholia di Lars Von Trier. Mi aveva attratto da subito ma ne temevo la pesantezza: in realtà è tutt'altro che noioso, nonostante la durata di oltre due ore e l'indubbia lentezza. Anzi è potente e geniale.
Innanzitutto c'è la scelta di dividere il film in due parti piuttosto slegate l'una dall'altra. Dopo un prologo visionario con immagini in slow motion accompagnate dalla musica del Tristan und Isolde di Wagner comincia la prima parte in cui protagonista è Justine (Kirsten Dunst), che conosciamo nel giorno del suo matrimonio con Michael (Alexander Skarsgard). Dovrebbe essere al settimo cielo, come è lui, e invece è soffocata da timori e paure, che si celano dietro un sorriso onnipresente. La festa che le hanno organizzato la sorella Claire (Charlotte Gainsbourg) e il marito John (Kiefer Sutherland) evolve in un crescendo delirante, che finisce con la rottura tra i due sposi.