Sabato pomeriggio sono andata a vedere E la chiamano estate. Da sola. In un cinema di Roma. Chiamatemi folle, ma avevo qualche ora libera e per non rischiare di imbattermi in cortei e manifestazioni ho pensato: ecco la soluzione, il cinema.
E poi questo film volevo vederlo, per quanto consapevole che non mi avrebbe convinto. Però mi intrigava il tema, poco affrontato non solo cinematograficamente ma nemmeno a livello di dibattito pubblico. Adesso sì: dopo un'estate (quella vera) ritmata dai colpi di frusta di Christian Grey, "E la chiamano estate" di Paolo Franchi - primo film prodotto da Nicoletta Mantovani e presentato al Festival del Cinema di Roma - ha scatenato le discussioni sul tema dei matrimoni bianchi, e sul corollario delle pseudo perversioni sessuali di un uomo impotente con la compagna che ama alla follia.