domenica 6 febbraio 2011

SERIETA' E COMPOSTEZZA

Dopo il momento in cui decidi che sei finalmente pronta, e vuoi farlo, anzi lo DEVI fare, arriva il giorno fatidico in cui le chiacchiere finiscono e si passa ai fatti. Arriva la prima volta...

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la prima volta in palestra.

;-)

Eh sì. Ti informi, perlustri la zona, vai in avanscoperta per tastare il cotè di frequentazione... passi l'odiosissima fase dell'incontro col commerciale che ti vuol convincere ad accettare la sua proposta di abbonamento. Ti prendi il tempo per decidere, per scegliere la tua tariffa. Vorresti l'open per poter andare quando vuoi (come al ristorante: più scelta c'è, meglio è), ma ahimè la scelta ha un costo elevato e così razionalizzi, fai due più due coi tuoi tempi e decidi la tua fascia oraria.  Poi succede che proprio quando hai fatto l'iscrizione a una certa cifra, il suddetto commerciale tramite messaggi e mail  cominci a bombardarti di offerte a prezzo stracciato (perchè a fine mese partono in automatico), e allora torni a reclamare i tuoi diritti di avere anche tu accesso a quell'offerta privilegiata. E sei sfinita già dalle contrattazioni prima ancora di cominciare a muovere un muscolo. Fortuna che ti vengono incontro, e ti danno i benefit che avevi richiesto per compensare di non esser rientrata nella promozione.

E così eccoci al dunque. Si comincia! 

Non che sia la prima volta in assoluto, ma la mia resistenza in palestra non è mai andata oltre i sei mesi consecutivi. Fortuna che la natura mi è sempre stata  abbastanza amica, perchè di aiuti gliene ho dati proprio pochi. Ma si sà, gli anni passano... e adesso urge il mantenimento! Da quando sono a Milano, ho sperimentato per due volte una palestra molto particolare (non farò nomi...), accessibile solo a donne (non a caso c'erano un sacco di islamiche velate). La prima volta che sono andata ad iscrivermi era con me il mio fidanzato ed è stato guardato piuttosto male, però devo ammettere che apprezzava molto il fatto che non ci fossero uomini in giro. Anche lì, però, in entrambi i casi è durata poco. La cosa che ho amato di più sono stati i corsi di Pilates. Ottimi perchè non si suda. Perchè io in palestra non voglio mica sudare...!! Comunque, la cosa che mi infastidiva di più era l'approccio delle istruttrici. A parte il fatto che per avere un allenamento personalizzato dovevi praticamente prenderti una personal trainer, ma la furbata era farti fare tre lezioni incluse nell'abbonamento, e poi se volevi continuare dovevi pagare ogni lezione. E fare da sola gli allenamenti che ti proponevano loro era impossibile, troppo complicati per neofite come me. E soprattutto, l'estenuante primo incontro con la trainer, con le consuete mille domande su stile di vita, alimentazione, ciclo mestruale, che cosa fai nella vita? Dove vivi? Ah sei toscana? Etcetcetc. Per non ingrassare devi fare così colì colà. Lo sanno anche le pietre come bisogna mangiare per stare in forma. Ma se tutto quello che si  sa si riuscisse anche a metterlo in pratica la Terra dimezzerebbe i suoi problemi. Insomma una seduta di psicanalisi assolutamente non richiesta, tappa obbligata, con baci e abbracci iniziali e finali, per poi, se dopo le tre volte non proseguivi, essere abbandonata al tuo destino sul tapis roulant.

E' per questo che ieri, nel mio incontro col trainer nella nuova palestra, sono rimasta così soddisfatta.  (Sì, questa è una 'normale' palestra mista, e la cosa non è proprio male!). Comunque, a parte questo, ho apprezzato tanto la sua serietà & compostezza. Ero già preparata a una noiosissima prima seduta conoscitiva, col solito codazzo di domande... ah toscana di dove? ah ma che lavoro fai? Etcetc. Ma perchè dovrei dire a uno sconosciuto i fatti miei? E invece S. mi ha messo subito al lavoro. Tappeto, attrezzi vari, panche, panchette, tappetini e quant'altro. Spiegandomi, rispondendo alle mie domande, mettendomi in guardia sui dolori del giorno seguente, dicendomi anche cose alquanto discutibili sul fatto che coi pesi si bruciano i carboidrati e con l'aerobica i grassi, ma va bene, se uno è gentile e non rompe le scatole non voglio stare troppo a sindacare. Peccato che quando mi ha lasciato da sola sul tapis roulant per andare a farmi la scheda dopo cinque minuti sono scappata, era troppo tardi. Spero non se ne sia accorto. Ma la prossima volta, giuro, con la mia nuova scheda farò tutto dall'inizio alla fine.

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