sabato 17 marzo 2012

PARADISO (MOLTO) AMARO

La lentezza in un film non è necessariamente un male, quando è funzionale all'espressione del messaggio. Quando è essa stessa espressione di uno stile. La lentezza che si trova in 'Paradiso amaro' purtroppo trasmette in gran parte noia. Eppure questo film ha raccolto tante nomination a Oscar e Golden Globes e consensi di critica. Personalmente l'ho trovato irritante. La cosa migliore è l'interpretazione delle due figlie di Matt King - George Clooney, Alex (Shailene Woodley) e Scottie (Amara Miller), entrambe eccezionalmente espressive. Il tutto mi ha fatto pensare a 'Somewhere' di Sofia Coppola, altro film a mio parere molto poco incisivo, che però si salvava dal bollino rosso soprattutto per la splendida interpretazione di Elle Fanning.

Interessante è l'ambientazione alle Hawaii, paradiso naturale dove però Matt trova il suo personale inferno: sua moglie Elizabeth va in coma irreversibile dopo un incidente in motoscafo, e mentre lui deve affrontare la terribile notizia di una morte certa scopre che le due figlie gli sono contro, come del resto la famiglia di Elizabeth. E che la 'brava ragazza' che tutti credevano essere lo tradiva con un Big Jim mononeuronico, di cui era tanto infatuata da pensare di chiedere il divorzio, prima di incappare in questa sorte infausta.

Che fare quando non puoi confrontarti con la persona che hai amato perchè è ridotta allo stato vegetativo, e intanto l'idea che avevi di lei si sgretola inesorabilmente?

Matt è un uomo distrutto eppure va avanti, per le figlie. Ci sono momenti che risultano toccanti, ad esempio quello in cui, in piscina, comunica ad Alexandra l'irreversibilità del coma di sua madre, ma per il resto il film trasmette una sensazione di schizofrenia. Forse è voluta dal regista Alexander Payne per rappresentare la situazione di totale confusione che si trova a vivere Matt, ma a mio parere risulta poco efficace come stile espressivo. La colonna sonora anche nei momenti peggiori è antitetica al tragico, quasi gioiosa. L'alleanza di padre e figlia nella ricerca al Big Jim da strapazzo con cui la moglie aveva commesso adulterio è irritante, per non parlare dell'amico di Alexandra, Sid, perfettamente inutile nella storia. Forse serviva a sdrammatizzare le cose, ma non ce ne era assolutamente bisogno.

Se in 'Sideways' Alexander Payne aveva realizzato un piccolo capolavoro di 'cinema della gente comune', dando espressione alle sensazioni del quotidiano con equilibrio e stile, in 'Paradiso amaro' trovo disarmonia e inefficacia.

Sono arrivata a fine visione scalpitando sulla poltrona del cinema. Non mi aspettavo un capolavoro, ma perchè far durare oltre due ore una storia così banale, per giunta mal raccontata?
Provaci ancora, Alexander.

2 commenti:

  1. Il film anche a me non e' piaciuto. Oltre per i particolari che hai ben descritto nella recensione, aggiungerei come degno di nota e motivo di interesse del film l'interpretazione di Clooney, uscito per una volta dal suo solito ruolo e reale trascinatore tra le altre nomination agli Oscar (dove invece ha vinto la statuetta per la miglior sceneggiatura come adattamento da un romanzo).

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  2. Sinceramente a me è venuto da domandarmi perchè Clooney abbia scelto di interpretare questo film. Per uscire dai suoi schemi poteva trovare qualcosa di meglio! Il premio per la miglior sceneggiatura non originale può essere meritato, ma a questo punto vorrei leggere il romanzo, sicuramente meglio del film.

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