martedì 15 gennaio 2013

I COLPI DI FULMINE AL CONTRARIO

Di un luogo o di un'esperienza ci si può innamorare come di una persona. E come con una persona si può trattare di un colpo di fulmine. Più spesso, però, sono i colpi di fulmine al contrario quelli che sconvolgono: succede che ci innamoriamo follemente di quella persona, quell'esperienza, quel luogo che all'inizio ci ha suscitato indifferenza, o addirittura repulsione. Troppo diverso da noi, o troppo diverso dalle nostre aspirazioni. 

Ci sono persone che proprio non vedresti al tuo fianco, esperienze che prendi alla leggera pensando che lasceranno il tempo che trovano, e che invece lasciano il segno, luoghi che non ti accolgono, che ti respingono, ma che proprio per quello ti metti in testa di addomesticare: di farne casa.

Con i colpi di fulmine il rischio è che succeda come con quelle scarpe che vediamo in vetrina,  belle  da morire sì, ma dopo due ore non vedi l'ora di toglierle. Quelle un po' più low profile lì accanto invece non le degniamo di uno sguardo, quelle che non sono del nostro stile, che non ci rispecchiano, oppure che non rispecchiano ciò che vorremmo essere o apparire - che a volte è la stessa cosa. Eppure dopo due ore di tacchi a spillo desideriamo solo un paio di biker boots, o di mocassini - se proprio non siamo da scarpa da ginnastica. E dunque il colpo di fulmine perde il suo smalto: la scarpa torna nella scatola, bella serata sì ma la vita è un'altra cosa. Bisogna poterci camminare attraverso la vita. Correrci anche, se ce n'è bisogno.

I colpi di fulmine al contrario sono invece il primo passo di una passione cieca e irrazionale, o di un grande amore. Perchè spiazzano, creano un corto circuito tra ciò che siamo e ciò che è L'ALTRO. Ci impongono di reagire diversamente dal previsto, ci obbligano a difenderci o ad aggredire. Oppure pensando che siano innocui ci fanno abbassare le difese. E il gioco è fatto, siamo presi. Completamente e visceralmente. Perchè è successo qualcosa di inaspettato, che ci ha colto alla sprovvista. Sono questi incontri che ci fanno evolvere, che ci fanno cambiare, che ci sconvolgono l'anima perchè ci ribaltano emotivamente.

Poi il tempo passa. Si cambia e si metabolizza il cambiamento, e a seconda di quanto l'urto è stato forte per luoghi, cose e persone c'è una stessa parabola: ci si incontra e ci si guarda storto, ci si annusa e inaspettatamente ci si attrae, ci si innamora, si ama, si condivide... poi si condivide troppo e si prende la via della consuetudine. Quando tutte le carte sono scoperte, quando non c'è più niente da conquistare o da immaginare o da progettare, l'energia si esaurisce e il ciclo si chiude. 

Anche con i luoghi si può avere una storia d'amore. Amare e odiare, meditare la fuga, cercare aria altrove, e poi tornare. Non poter far altro che tornare, perchè c'è un sentimento, un legame intenso. Poi il sentimento si sgretola, poi le energie si esauriscono e le fughe sono più stimolanti dello starci dentro, l'innamoramento è diventato consuetudine, e si capisce che la sfida è finita, il ciclo si è concluso. Allora bisogna cambiare. E' questione di vita, di ossigeno. E allora via. Altra sfida, altra conquista. Ma non è mica facile staccarsi quando la lotta è stata ardua e le due parti ne sono uscite stremate e sfinite, completamente avvinte l'una dall'altra. E' dannatamente difficile staccarsi, anche quando pare non esserci più nulla da darsi. E' uno stillicidio percepire il lento distacco, il lento consumarsi di questa passione che tanto ci ha fatto tribolare. C'è chi ama i tagli drastici, e chi langue nelle paludi del limbo. C'è chi lascia una casa come si lascia una camera di hotel, e c'è chi chiude una storia d'amore come se uscisse dal cinema: un po' scosso, sì, ma è stato solo un film...

E poi c'è chi si impone dannatamente di non attaccarsi, perchè quando si attacca lo fa con le unghie e con i denti e poi non ne vuol proprio sapere di staccarsi. Certe strategie difensive funzionano alla perfezione, salvo che con i colpi di fulmine al contrario. Quelli arrivano, ti colgono alla sprovvista, e scombussolano tutto.

(Ogni riferimento a persone esistenti o a fatti realmente accaduti è puramente casuale © Riproduzione riservata)

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