Forse è capitato anche a voi, aspettando il tram o passeggiando per le strade di Milano, di imbattervi nel manifesto della nuova pubblicità Intimissimi. A me è successo ieri sera. Ero sotto una pensilina, quando dall'altra parte della strada vedo quella meraviglia della natura che è Irina Shayk, testimonial del brand già da diverse stagioni. La bellezza naturale della Shayk è enfatizzata nel manifesto da un particolare: al posto del solito perizoma, indossa dei boxer da uomo. L'ossimoro fatto carne cattura, creando un inevitabile corto circuito mentale. Qual è il punto? Ti chiedi. Ecco che l'occhio si sofferma e sale sulla scritta che sovrasta la bella Irina: Intimissimi Uomo.
A rischio di risultare banale, io questa pubblicità l'ho trovata geniale. Un altro famoso brand di intimo è passato dalle modelle bioniche alle frasi d'amore, qui invece il gioco è sottile e strizza l'occhio al pubblico a 360°.
Ho pensato, nell'ordine:
a) le mutande Intimissimi da uomo possono mettersele anche le donne;
b) gli uomini se le mettono perché pensano che piacciano alle donne;
c) gli uomini se le mettono perché subliminalmente le associano a Irina;
d) se le mettono i gay pensando di essere più femminili (leggi: come Irina).
Insomma, in questo modo il messaggio pare arrivare a tutti e ognuno (uomo/donna/gay) trova il suo buon motivo per acquistare un paio di mutande Intimissimi. O forse il corto circuito che si crea cattura l'attenzione ma poi confonde le idee e distoglie dall'acquisto?
Anche io trovo geniale questa pubblicità e cincordo con quanto hai scritto. Iacopo Franchi
RispondiEliminaCiao Iacopo finalmente sei passato di qua, mi fa piacere!
RispondiEliminaA presto :-)