giovedì 18 agosto 2011

LE DONNE DEL 6° PIANO: OPZIONE DUE

Se non avete visto Le donne del 6° piano (regia di Philippe LeGuay) e volete vederlo non proseguite la lettura di questo post. Se invece lo avete visto possiamo parlarne partendo dal finale: che ne pensate di un trittico tra Maria, Jean-Louis e la di lui ex moglie bionda e insipido-borghese Suzanne?

Perchè in fondo, diciamocelo: l'idillio tra la cameriera spagnola Maria e Jean-Louis - che dà le dimissioni dal suo ruolo di padrone tutto d'un pezzo e per la prima volta si allontana dal palazzo dove è nato e sempre vissuto - è poco credibile. Invece mi fa tenerezza la moglie Suzanne, venuta in città (la Parigi degli anni '60) dalla provincia e che ha ottenuto il suo scopo: sposare un ricco borghese e sistemarsi, non fare niente in tutto il giorno e scandire i suoi tempi tra pedicure, pranzi in brasserie, messe in piega e partite a bridge. Il tutto senza un filo di passione nè coniugale nè extra coniugale. Mi è quasi simpatica Suzanne nella sua spasmodica ricerca di una posizione sociale e di veder riconosciuta l'essenza della sua totale inconsistenza grazie al matrimonio con Jean-Louis, ottenuto con paziente sfinimento. 

Splendide le interpretazioni di tutto il cast: il ricco marito Jean-Louis - Fabrice Luchini, che abbandona il suo appartamento e la consorte per trasferirsi al sesto piano, insieme alle domestiche spagnole che gli hanno ravvivato la vita. E lì finalmente è felice, anche perché per la prima volta ha una camera tutta per sé, "dopo il collegio, il servizio militare e il matrimonio"; la bella e fiera Maria - Natalia Verbeke (sorprendente attrice argentina di origini olandesi), che gli fa perdere la testa; la moglie Suzanne - Sandrine Kiberlain, perfetta nella sua slavata inutilità borghese; e tutto il gruppo delle domestiche, tra cui la musa di Almodovar Carmen Maura che interpreta Concepciòn.

Però, appunto, un finale bucolico nello sperduto paesino spagnolo con Jean-Louis, Marie e Suzanne mi sarebbe sembrato equo, onesto e soddisfacente. Sono sicura che Suzanne non sarà felice col pittore con cui è andata a convivere a Parigi e che Jean-Louis e Maria si annoieranno presto. Tutti insieme invece si sarebbero divertiti un sacco: Suzanne avrebbe dato finalmente libera espressione al suo ruspante e mai sopito provincialismo, diventando pure simpatica e impedendo così a Jean-Louis di finire completamente inebetito dietro a Maria, la quale a sua volta avrebbe aggirato il rischio di trovarlo insopportabile e rispedirlo a Parigi nel giro di qualche mese.

D'altronde tre non è il numero perfetto?


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