Karl Krauss diceva che 'è un artista solo colui che sa creare un enigma da una soluzione'. Ecco: Pedro Almodòvar nel suo ultimo film fa davvero arte. 'La pelle che abito' è un enigma costruito su un'apparente soluzione: Robert - Antonio Banderas, è un chirurgo che dopo aver perso la moglie rimasta carbonizzata in un incidente stradale decide di fare ricerche per realizzare una pelle artificiale incorruttibile. Lo fa, ma i suoi esperimenti non sono condotti sui topi come vuole far credere ai suoi colleghi. C'è una cavia al suo servizio ed è Vera (Elena Anaya): Vera è bellissima, praticamente perfetta, e se ne sta chiusa a chiave in una stanza della villa di Robert a fare esercizi di yoga.
Con atmosfere decisamente noir il regista ci introduce nei meandri di una storia complessa, surreale eppure dannatamente credibile: scopriamo che la figlia di Robert si è suicidata, dopo essere rimasta traumatizzata da uno stupro (vero o presunto tale). Ma che fine fa Vicente, il giovane sarto che quella sera - la sera dello stupro - si è trovato ad andare alla festa più ambita con qualche pastiglia di troppo in corpo?
Niente è lasciato al caso, Almodòvar ci conduce per mano nella trama e si diverte a trarci in inganno con falsi indizi. Nulla è come sembra. Sicuramente non lo è per la madre di Vicente. Nè per Robert.
Quali sono i confini della bioetica? Dove si può spingere l'uomo? Con un'altra faccia e un'altro sesso saremmo sempre noi? Oppure siamo destinati a morire quando perdiamo la nostra faccia, quando scompaiono i nostri lineamenti?
Quali sono i confini della bioetica? Dove si può spingere l'uomo? Con un'altra faccia e un'altro sesso saremmo sempre noi? Oppure siamo destinati a morire quando perdiamo la nostra faccia, quando scompaiono i nostri lineamenti?
Un film spiazzante, a tratti angosciante, ma in grado di farci presupporre un nuovo mondo possibile, un enigma che si traduce in un'altra realtà.
Ne sono molto incuriosito, il romanzo era notevole.
RispondiEliminaIn questi giorni me lo vedrò di sicuro!
Non ho letto il libro ma ti consiglio vivamente il film: può piacere o non piacere ma sicuramente non lascia indifferenti.
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