Questo weekend volevo vedere "American Life". Avevo voglia di un bel film dopo un Natale un po' sottotono e di "American Life" avevo sentito parlare molto positivamente. Senza contare che Sam Mendes è il regista di un film che ho adorato, "Revolutionary Road". Purtroppo però bisogna fare i conti con la programmazione cinematografica, che in questo periodo privilegia i cinepanettoni e i film riempi-botteghino, così ecco che ieri sera ho visto "The Tourist".
In realtà un po' di curiosità verso questo film ce l'avevo, visto che è stato girato a Venezia e se ne è molto chiacchierato nei mesi di lavorazione, anche per la presenza di svariati attori italiani in veste di comparsa e in piccoli ruoli. Però ero preparata al peggio perchè critica e pubblico lo hanno stroncato e chi già lo aveva visto me ne aveva parlato male. Comunque, anche in casi come questi preferisco sempre vedere per farmi un'idea personale, anche se non positiva.
Infatti, come da pronostico, il film non mi è piaciuto per niente. Non che sia noioso, però è proprio insignificante. Non c'è una sola cosa che salverei. Si poteva sperare almeno nella fotografia, visto che è girato in una location di grande potenziale come la laguna di Venezia, ma niente. Una storia strampalata a metà tra spionaggio e amore, che regge poco ed è decisamente inverosimile. Un'Angelina Jolie che non recita, impegnata com'è ad aggirarsi tra treni, taxi-gondole e suite veneziane in tacco 12 e abiti principeschi totalmente anacronistici, incenerendo con lo sguardo chiunque le capiti a tiro. Un Johnny Depp che fa quel che può, in una parte decisamente poco felice. E un regista dal nome impronunciabile, Florian Henckel von Donnersmarck, che è stato premio Oscar con "Le vite degli altri" e che è arrivato a dirigere questo film in seguito a peripezie produttive dove sono stati scartati prima di lui altri tre registi, e prima di Johnny Depp altri due possibili protagonisti (Tom Cruise e Sam Worthington, l'attore di "Avatar"). "The Tourist" è il remake di un film francese del 2005 di Jérome Salle che si intitola "Anthony Zimmer", con Sophie Marceau e Yvan Attal. Onestamente, potevano anche risparmiarcelo. E soprattutto poteva risparmiarselo Florian, dopo un esordio da premio Oscar.
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